Castello Quistini | Labirinti di rose, giardino bioenergetico e segreto
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Labirinto di rose

Il labirinto di rose consiste in tre ampi cerchi concentrici composti esclusivamente da rose, con un gazebo al centro coperto con una splendida rosa rampicante ad unica fioritura (Banksiae Alba e Banksiae Alba Plena). I tre cerchi sono a loro volta divisi in quattro settori circolari che raccontano la storia delle rosa: al vostro ingresso le prime piante sono rose rugose (ibridi e spontanee) in direzione del gazebo, attraversando quattro cespugli di rose tapezzanti moderne. A destra potete trovare rose moderne, mentre all'opposto abbiamo rose antiche. Nel settore sud (verso il vivaio) trovate le rose inglesi di David Austin, fino ad arrivare all'arco ricoperto da una bellissima rosa antica di nome m.me Alfred Carriere.

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Giardino segreto

In questo piccolo e nascosto giardino troviamo alcune varietà di ortensie tra le più particolari.
Ricordiamo che il nome botanico del genere ortensia è Hydrangea. Potete trovare ortensie del tipo classico a palla, ma anche altre a fiore piatto chiamate Teller.
Le più particolari sono: Hydrangea involucrata involucrata, hydrangea teller blue bird, H. quercifolia, H. paniculata, H. serrata preziosa, H. Annabelle, H. Tricolor, H. Aspera.
Questo giardino è posto fuori dalle mura del palazzo. Rientrerete successivamente attraverso un portone controllato da uno dei cinque torrioni d’angolo. E’ l’unico torrione dei cinque dotato di copertura (gli altri sono a cielo aperto), si tratta esattamente di una volta in mattoni a cupola e posati a spirale.

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Giardino bioenergetico

Il Giardino Bioenergetico di Castello Quistini è stato realizzato nel 2004 ad opera dell'eco designer Marco Nieri e l'Arch. Chiara Odolini. Ad un primo sguardo può sembrare un semplice giardino ma in realtà il progetto del Bioenergetic Landscape si basa su studi e tecniche ben precise. L'idea di partenza che le piante e natura siano benefiche per le persone è molto antica. E' noto ad esempio che moltissime specie vegetali possiedono proprietà terapeutiche sotto forma di principi attivi, utilizzati da tempo in vari preparati medicinali o alimentari. Molte ricerche hanno anche ampliato la consapevolezza e l'interesse verso l'aiuto che le piante ci possono offrire in altra maniera, dimostrando come l'interazione benefica delle piante con l'uomo possa avvenire anche a livello psicologico, sensoriale o emozionale.

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Brolo del castello

Nel "brolo", nel bresciano considerato l'area produttiva della casa, sono stati reinseriti molti frutti antichi e/o abbandonati, ne citiamo alcuni che i turisti nei periodi di fruttificazione posso anche gustare: il biricoccolo, che nelle sue tre declinazioni varietali si distingue in "nostrano" "gigante" "vesuviano". Il nashi, il fico brogiotto, il pero cotogno. Con la frutta prodotta realizziamo gustosissime marmellate. Molte varietà di frutta anticamente prodotte hanno lasciato il posto a frutti sempre più resistenti e appariscenti, ma non sempre questo è sinonimo di gusto e bontà.
All’interno del brolo anche un piccolo hortus dove piantato e catalogato una cinquantina di varietà di piante officinali, piante quali l'achillea, l' echinacea, l'assenzio, e tante altre. Piante che anche oggi trovano uso nei rimedi omeopatici o danno alla farmacopea i loro principi attivi per curarci.